venerdì 15 agosto 2008
Nota
Il manoscritto di Adso è diviso in sette giornate e ciascuna giornata in periodi corrispondenti alle ore liturgiche. I sottotitoli, in terza persona, sono stati probabilmente aggiunti dal Vallet. Ma poiché sono utili a orientare il lettore, né quest'uso si discosta da quello di molta letteratura in volgare di quel tempo, non ho ritenuto opportuno eliminarli.
Una certa perplessità mi hanno dato i riferimenti di Adso alle ore canoniche, perché non solo la loro individuazione varia a seconda delle località e delle stagioni, ma con ogni probabilità nel XIV secolo non ci si atteneva con assoluta precisione alle indicazioni fissate da san Benedetto nella regola.
Tuttavia, a orientamento del lettore, deducendo in parte dal testo e in parte confrontando la regola originaria con la descrizione della vita monastica data da Edouard Schneider in Les heures bénédictines (Paris, Grasset, 1925), credo ci si possa attenere alla seguente valutazione:
Mattutino (che talora Adso chiama anche con l'antica espressione di Vigiliae). Tra le 2.30 e le 3 di notte.
Laudi (che nella tradizione più antica erano dette Matutini). Tra le 5 e le 6 di mattina, in modo da terminare quando albeggia.
Prima Verso le 7.30, poco prima dell'aurora.
Terza Verso le 9.
Sesta Mezzogiorno (in un monastero dove i monaci non lavoravano nei campi, d'inverno, era anche l'ora del pasto).
Nona Tra le 2 e le 3 pomeridiane.
Vespro. Verso le 4.30, al tramonto (la regola prescrive di far cena quando ancora non è scesa la tenebra).
Compieta Verso le 6 (entro le 7 i monaci vanno a coricarsi).
Il computo si basa sul fatto che nell'Italia settentrionale, alla fine di novembre, il sole si leva intorno alle 7.30 e tramonta intorno alle 4.40 pomeridiane.
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